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Vallemaggia: ricordi e futuro, in mezzo l’azione.

Flavia Petrimpol racconta il diario di tre giorni di volontariato in Vallemaggia dopo l'alluvione del 30 Giugno 2024.

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Sono passati due mesi da quella terribile notte che ha cambiato la vita e la geografia di un’intera valle, con un pesante dazio di vite e distruzione. QUI un po’ di notizie e video della RSI.

C’è voluto tempo per raccogliere le idee, e come sempre, nel team funziona il mirroring.
Flavia racconta la sua esperienza densa e Agnese mette in fila.

Ma partiamo dall’inizio: per Officina Digitale sono stati mesi impegnativi, di costruzione, niente ferie pianificate ma solo la promessa di dedicare qualche giorno ferragostiano al riposo e alla famiglia. Flavia decide che è pronta per affrontare un dolore e rinuncia ai piani per unirsi al volontariato nella sua amata Vallemaggia.

D’altronde agiamo ogni giorno sotto la stella della concretezza, e per quanto siamo innamorate delle parole, è l’azione che fa la differenza nel nostro metodo.

Ecco il diario di quei giorni direttamente dalle parole di Flavia.

Pista di ghiaccio a Prato Sornico | 12 Agosto 2024

Oggi è stata una giornata di lavoro manuale intenso. Abbiamo sgomberato macerie e rifiuti con pale, rastrelli o semplicemente con le mani. 

Non vi nascondo che ogni tanto mi saliva un groppo alla gola ripensando a tutti quei momenti spensierati passati a guardare mia figlia che giocava ad hockey. 

La devastazione è indescrivibile e c’è ancora moltissimo da fare. Si lavora con i pochi mezzi a disposizione e ognuno si adopera come può. 

Ho conosciuto delle belle persone, volenterose, accoglienti e unite per onorare un obiettivo comune.

La mancanza di una gestione adeguata rende il lavoro più impegnativo di quanto dovrebbe  essere. Questo rallenta il processo di ripristino e ci si rende conto di quanto sia importante una migliore organizzazione in situazioni del genere.

Nonostante ciò, la giornata è stata incredibilmente gratificante e indimenticabile.

Oggi la chicca è il ritrovamento di uno scaffale pieno di libri ancora plastificati dell’edizione “1965-2015: mezzo secolo sui pattini” edito dalla Società di Pattinaggio Lavizzara. L’acqua e il fango li hanno intaccati ma alcuni erano ancora in uno stato discreto. 

Vi lascio con una citazione di un anonimo all’inizio del libro: “Un gruppo di persone che condivide un obiettivo comune può raggiungere l’impossibile”. 

Pista di ghiaccio a Prato Sornico | 13 Agosto 2024

Oggi è stata un’altra giornata di intenso lavoro. Nuove volontarie e volontari si sono aggiunte/i, e altre/i verranno nei prossimi giorni. 

Vorrei ritornare su alcuni aspetti che ieri non hanno funzionato, con l’ausilio di una persona che ha preferito restare anonima: 

  1. I macchinari sono stati inattivi per metà giornata e c’era carenza di personale qualificato per utilizzarli.  
  2. Abbiamo riscontrato una mancanza di carriole, fortunatamente, un volontario ne ha portate tre con il suo furgoncino.
  3. I materiali diversi come ferro, vetro e legno li abbiamo depositati caoticamente e non in aree ben definite e non c’erano gli addetti della Ecorecycling per rimuovere tutti questi rifiuti. La benna dove gettiamo plastiche, cartoni, plexiglass, maglie, pattini, ecc. non sappiamo da chi è gestita. Comunque qualcuno è arrivato per portarcene una vuota e rimuovere quella piena. 
  4. Abbiamo risentito la mancanza di una direzione lavori come pure il coordinamento dei volontari.
  5. È mancato anche il personale incaricato di registrare le presenze (lista su cui i volontari firmano la loro presenza nel cantiere). Un tecnico del municipio è arrivato nel pomeriggio con una lista e ha registrato le presenze, ma alcuni volontari erano già partiti.  
  6. Non c’era un responsabile della sicurezza sul posto nè persone incaricate di dare istruzioni su come garantire la sicurezza e l’incolumità di volontari e lavoratori (per esempio l’uso di una motosega senza protezioni).
  7. Non ci sono state direttive su come smaltire e depositare materiali infiammabili o pericolosi per l’ambiente.
  8. Mancava un frigorifero per conservare il pranzo dei volontari e del personale. 
  9. Non c’era un’area di ristoro o di riposo all’ombra per il personale e i volontari.

Ringrazio chi ha inoltrato il mio scritto e anche il tecnico che ha ascoltato le diverse lamentele, perché stamane ci aspettavano un municipale e l’addetto della protezione civile. Il primo ci ha annunciato che da oggi in poi i pranzi saranno offerti al ristorante Al Ponte, mentre il secondo ha assegnato i compiti del giorno e ha registrato le presenze. 

Sono state messe a disposizione delle tavole e delle panche all’ombra per le pause.

Sono arrivati nuovi mezzi e addetti ai lavori in grado di adoperarli, tra cui un anziano signore che ha passato la giornata a spostare terra e melma con un grande cingolato. 

Per rimuovere i materiali come ferro o legno bisognerà attendere gli operai di Ecorecycling. 

Le ciliegine sulla torta:

Il sindaco di Lavizzara che è passato a parlare con il municipale e la presenza di un giornalista e un cameraman di TeleTicino per riprese e interviste. 

Posso dire che ci sono stati dei cambiamenti e delle sorprese! Avanti così, anche se c’è davvero ancora parecchio da fare.  

Le  chicche del giorno: 

La prima è una foto di noi a pranzo tutti beati e felici e la seconda è una chiave ancora dentro una serratura. Io voglio sperare che un giorno una piccola chiave possa aprire di nuovo una rinata pista di ghiaccio a Prato Sornico. 

E mi congedo lasciandovi questa frase: “Ogni piccolo gesto di oggi può sbloccare le immense possibilità di domani”.

Buona notte, Flavia

Pista di ghiaccio a Prato Sornico | 19 Agosto 2024

Ciao a tutte e tutti, 

Oggi per me è stato l’ultimo giorno di intenso lavoro in Valle Maggia. 

La prima parte della mattinata l’ho passata al Piano di Peccia: c’era della legna da mettere in una benna. 

Gli uomini della protezione civile hanno fatto un gran lavoro lassù aprendo le strade per i mezzi e i sentieri per gli animali. 

Il resto della giornata l’ho passato alla pista di ghiaccio per spalare la melma dagli ultimi spogliatoi.  

La  chiccha del giorno: 

Non ho trovato la lampada di Aladino tra le macerie al Piano di Peccia, ma ho trovato un martello simile a quello di Thor, il dio del tuono. Anche se di legno, gli darei un significato simbolico: “Nel regno di Asgard, Mjolnir, il martello di Thor, non era solo un’arma, ma un simbolo di potere e virtù. Mjolnir possedeva una forza indistruttibile. Come il martello tornava sempre indietro nella sua mano, così Thor, era sempre ancorato ai suoi valori di onore e giustizia.

Mjolnir controllava il fulmine e il tuono, non diversamente dalla capacità di Thor di dominare le forze interiori della tempesta emotiva così da permettere a Thor di controllare la sua furia per proteggere i più deboli. Solo i degni potevano sollevare il martello, come solo coloro che avevano un cuore puro potevano portare il peso della responsabilità e della leadership.

Nel profondo, Mjolnir era più di un’arma, era l’incarnazione della nobiltà, del coraggio, dell’integrità morale e della forza di carattere. 

Se, per magia, questo martello potesse trasformarsi in quello vero, io voglio sperare di poterlo sollevare come tante/i altre/i tra di voi. 

E mi congedo lasciandovi questa frase: 

“Ricordiamoci che il vero potere non risiede nella forza bruta, ma nella capacità di usarla con saggezza e per il bene di tutti”.

Un caro saluto, Flavia

PS: se avessi trovato la lampada di Aladino avrei senza dubbio chiesto come primo desiderio di ricostruire la pista di ghiaccio e come secondo di metterla in sicurezza. Il terzo lo avrei regalato alle ragazze e ai ragazzi che hanno la passione per l’hockey su ghiaccio. 

QUI trovate l’intervista con TeleTicino e alcune immagini video della situazione.

Flavia Petrimpol impegnata nello sgombro dei detriti a Prato Sornico dopo l'alluvione della Vallemaggia

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